2014-12-23 08:45:00

Il segretario generale CISL SCUOLA ASSE del PO, Marco Bianchi,  scrive a tutti gli  iscritti. La segreteria si unisce al suo augurio.

"Il tempo che viviamo è complesso e registra un enorme bisogno di relazione. La ricerca di una relazione autentica attraversa, come un filo rosso, le contraddizioni del presente: la si coglie nella comunicazione permanente e globale della rete, nella frenesia della condivisione immediata degli eventi e nel diffondersi contagioso delle emozioni; prende anche corpo in tante esperienze d’impegno per altri e con altri, capaci di testimoniare il valore e la dignità dell’umano.
Il senso dell’umano riemerge nella solidarietà intergenerazionale all’interno delle famiglie, laddove le generazioni adulte non si appiattiscono sul loro benessere, ma affrontano sacrifici per costruire il bene di chi viene dopo. Riemerge nelle tante esperienze in cui le famiglie riescono a percepirsi come soggetto sociale, che estende i confini della propria capacità di cura oltre il nucleo ristretto."

Sta passando anche l’idea che la relazione diretta tra l’Istituzione ed il singolo cittadino sia una relazione paritetica: è l’illusione più grande su cui si possa fare affidamento.
La penso così: oltre la "disintermediazione", l’eliminazione delle associazioni come corpi intermedi, e per quanto ci riguarda la presenza organizzata nel mondo del lavoro, la domanda non è dove va il sindacato, ma il sindacale.
La crisi di rappresentanza nella quale ci troviamo rivela un tesoro che non va perduto: la consapevolezza che c'è una realtà oltre il nostro "IO" professionale e sindacale.
Un "IO", il nostro, che ha una storia di libertà, di sana tradizione, ma sul quale non possiamo far collassare l'intera realtà con interpretazioni che non tengano conto di quanto nel frattempo e' avvenuto in ambito socio-economico e politico.
La preoccupazione da parte nostra di occupare surrogando con azione di supplenza "l'intero politico", e non la parte "sindacale" che ci compete, ci ha illusi che i numeri fossero i "fatti" e gli strumenti tecnici, sempre più sofisticati, l'opportunità dell'espansione.
La crisi innanzitutto c'entra con noi.
Se ci piace pensare che viviamo in una società dei liberi, allora non possiamo rifiutarci di pensare seriamente a che cos'è la libertà nel nostro agire in coerenza con la nostra “mission”.
Se cercheremo salvezza nell'organizzazione, e dentro a questa agli organigrammi, non faremo altro che produrre mera organizzazione; il rischio c’è  qualora parlassimo il linguaggio della democrazia burocratica: il modello di crescita sorto per rispondere a "quelle domande di ieri" ha ormai fatto il suo tempo.

Siamo nella condizione di dover riprendere la riflessione sulla libertà, cioè sulla declinazione plurale (dall'IO struttura sindacale al Noi associazione come corpo intermedio) con la capacità di riconoscere le conquiste, senza tuttavia nascondere i fallimenti.

Esercitare il ruolo di rappresentanza a partire da tre elementi essenziali:
Proposta, Confronto, Sintesi; tutto ciò in un contesto di relazione umana ed organizzativa fondata sul senso della gratuità."

L’impegno e la passione personale, il “metterci l’anima e la faccia”, sono essenziali in ogni momento del nostro vivere.
Ci ricarica la testimonianza che “Generare è prima di tutto, l’esperienza fondamentale dell’essere attraversati dalla vita.
In questo senso, esso è grazia, capacità di ricevere, ascoltare, custodire e poi di darsi e spendersi, rispondendo e andando oltre.”

… sia un Santo Natale, per la serenità del 2015.

Auguri!!!
 Marco

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