Marco Bianchi, segretario generale CISL SCUOLA ASSE PO
Nel corso delle ultime settimane abbiamo partecipato a due incontri presso l'assessorato provinciale istruzione di Mantova sulla tematica del dimensionamento delle Istituzioni scolastiche.
La richiesta avanzata dai distretti di ridefinire in parte la struttura di alcuni Istituti ha fatto emergere la precaria costituzione amministrativa di realtà scolastiche toccate negli anni scorsi proprio dal "dimensionamento".
Tuttavia parlare di dimensionamento senza porsi il problema dell'Offerta Formativa che attualmente è' sviluppata sul territorio rischia di generare operazioni miopi, certamente senza quell'orizzonte ampio di cui necessita un ragazzo od una ragazza che si appresta a percorrere la strada dell'istruzione e della formazione.
Premesso che la scuola ha come obiettivo fondamentale quello di aiutare la crescita globale della persona senza la quale ogni tecnicismo rimane tale, non possiamo pensare che l'orientamento professionale sia avulso dal contesto economico.
Per questo motivo riflettere sull'attuale tessuto produttivo territoriale può servire a rigenerare l'Offerta Formativa attualmente presente nei diversi distretti.
Riteniamo pertanto necessario partire da un monitoraggio che veda presenti tutti gli attori del sistema quali sono i rappresentanti dell'imprenditoria, dei sindacati, le istituzioni, le Scuole, gli Enti di Formazione i rappresentanti della Camera di Commercio e del sistema creditizio.
Per fare ciò abbiamo chiesto all'Assessore Zaltieri la convocazione congiunta dei "tavoli" che ad oggi si stanno occupando di Scuola e di Lavoro, perché da un loro coordinamento possa nascere una proposta di istruzione e formazione concreta tesa a favorire l'occupabilita' dei giovani.
Una interazione tra mondo del lavoro e scuola va favorito creando le condizioni affinché l'alternanza e gli stage diventino una modalità di crescita delle competenze sempre più al passo delle esigenze di un contesto lavorativo in continua evoluzione.
Sono frammenti di un mosaico che possono attivare in questa fase di particolare crisi, con lo specifico territoriale in primo piano, politiche di sviluppo attive e partecipate.